5 consigli per profili perfetti sulle piattaforme di recensione

RepUP è l’unico servizio che ti permette di delegare una volta per tutte la gestione della tua reputazione online e risolvere il problema delle recensioni negative.
I profili del nostro locale sulle piattaforme di recensione devono rispettare alcuni requisiti per funzionare nel modo giusto. Qual è il loro scopo? Attirare l’interesse dei potenziali avventori, ma soprattutto dare loro informazioni complete e coerenti sulla nostra attività. Una strategia di marketing della ristorazione valida deve comprendere necessariamente anche l’ottimizzazione dei profili.
Nel momento in cui i consumatori devono scegliere dove andare a mangiare, la prima cosa che fanno è appunto consultare i profili. Per capire dove siamo, se siamo aperti nel giorno in cui vorrebbero prenotare e qual è a grandi linee la nostra offerta. Contemporaneamente controlleranno la nostra valutazione e subito dopo leggeranno minimo 3 recensioni, per capire cosa pensano di noi le persone che hanno già provato il ristorante.
Nel lavoro quotidiano del team di RepUP, la gestione delle recensioni su TripAdvisor, Google o TheFork è l’elemento fondamentale. Ma spesso i problemi da risolvere arrivano ancora prima delle recensioni negative. Sì, perché non sono solo i commenti poco lusinghieri ad allontanare i potenziali clienti. Anche i profili, se mal compilati, possono scoraggiare gli avventori a prenotare o a venirci a trovare. E un cliente che non trova quello che cerca sul profilo, o resta confuso perché quanto che c’è scritto non è chiaro, molto probabilmente è perso per sempre. Vediamo allora come mettere a punto profili perfetti.
1 – Rivendicare la proprietà del profilo
Non tutti sanno che chiunque può aprire il profilo di un ristorante su Google o TripAdvisor e lasciare una recensione. Non serve essere titolari dell’attività. E questa non è una buona notizia… Di solito chi si scomoda a creare il profilo di un locale mai recensito prima è sempre un cliente scontento. Di certo non inserirà tutte le informazioni necessarie a descrivere l’attività del ristorante, della gelateria o della pizzeria. Si limiterà a scrivere nome e indirizzo dell’esercizio e poi lascerà un commento di fuoco.
Fortunatamente, rivendicare la proprietà del profilo è abbastanza semplice. Per chi non ha molta affinità con Internet e la tecnologia o semplicemente ha troppo poco tempo abbiamo realizzato due brevi guide per Google e TripAdvisor. Se non lo abbiamo ancora fatto è importantissimo correre ai ripari al più presto.
Per aprire il profilo del ristorante su Google o TripAdvisor non serve essere il titolare dell’attività
2 – Fornire più informazioni possibile
I profili del nostro locale sulle piattaforme di recensione vanno compilati in modo da fornire più informazioni possibile. Come se fossero delle vetrine virtuali per la nostra attività. Non basta inserire i dati di base, come il nome del locale, l’indirizzo e gli orari di apertura. O limitarsi a quelli obbligatori. Sfruttiamo l’occasione per dare indicazioni sulla fascia di prezzo che gli avventori dovranno aspettarsi di spendere, sul tipo di menu offerto, sulle condizioni di pagamento. Compiliamo tutti i campi a nostra disposizione, nessuno escluso. Ricordiamoci, inoltre, di aggiornare ogni dato del profilo ogniqualvolta c’è una novità. Tutto deve essere corretto e rispondere al vero. Perché è così importante che il profilo sia il più esauriente possibile? Facciamo qualche esempio. Un cliente che legge che accettiamo pagamenti in contanti penserà che non consentiamo di pagare con la carta di credito e sceglierà magari di non prenotare. Quando invece si è trattata di una semplice dimenticanza. Non indicare la presenza di piatti vegetariani, può far perdere una comitiva intera che sceglie un altro locale perché nel gruppo una sola persona non mangia carne. Controlliamo subito tutti i profili attivi. Dare ogni informazione potenzialmente utile ci offre una chance in più per attirare clienti nel locale.
Dare tutte le informazioni utili ci offre una chance in più per attirare i clienti nel locale
3 – Controllare che le informazioni siano coerenti
Capita spesso a molti ristoratori di occuparsi della reputazione online e dei profili sulle piattaforme mentre stanno facendo altro, perché il tempo non basta mai. Ecco allora che è facile fare errori e non accorgersi che alcune delle informazioni sono errate o incoerenti. Un profilo compilato male, con il giorno di chiusura che risulta diverso sulle varie piattaforme, fa perdere clienti. La pazienza non è una dote degli acquirenti, al giorno d’oggi. Qualunque dubbio va smontato a priori perché difficilmente gli internauti chiameranno per scoprire se siamo aperti o chiusi. La concorrenza è altissima e sceglieranno piuttosto di rivolgersi altrove. Tra le attività di RepUP c’è anche quella di “sistemare” e uniformare i profili del cliente, in modo da partire sempre con il piede giusto.
Un profilo compilato male che riporta dati incoerenti rispetto a un altro fa perdere clienti
4 – Sfruttare appieno le potenzialità dei profili
I profili sono una vetrina della nostra attività. Aggiornandoli regolarmente possiamo sfruttarli per introdurre informazioni sui piatti a menu e persino sugli eventi, se ne organizziamo. Ad esempio possiamo aggiungere alcune novità relative al locale o qualche curiosità stuzzicante sui piatti di punta sfruttando le voci Dettaglie Funzionalitàdi TripAdvisor. O ancora possiamo sfruttare con intelligenza eventualidomandeche ci vengono poste su Google. Un potenziale cliente ci ha appena domandato se serviamo la pizza con la mozzarella senza lattosio e noi non l’abbiamo? Non limitiamoci a rispondere “no, ci dispiace”. Scriviamo piuttosto che non l’abbiamo ma che offriamo, al suo posto, alcune gustose pizze rosse. Descriviamo con quali ingredienti sono arricchite e come si chiamano. Sono piccoli accorgimenti che funzionano sempre.
I profili possono essere sfruttati per raccontare i plus del nostro locale
5 – Inserire foto di qualità dei propri piatti
I clienti postano spesso su Google e TripAdvisor immagini che ritraggono i piatti mangiati per metà, o fotografati in modo approssimativo. Una brutta foto è molto controproducente, perché non rispecchia la bontà e il valore della nostra offerta. Si sa che quando si parla di cibo l’occhio vuole la sua parte e influenza molto le scelte dei potenziali clienti. Se abbiamo una buona macchina fotografica e sappiamo usarla o conosciamo qualcuno che se la cava con la food photography inseriamo al più presto immagini di qualità nei profili delle piattaforma di recensione. Secondo Gregg Rapp, esperto di menu engineering, una sola fotografia professionale per pagina, pubblicata nella carta dei piatti, può far aumentare del 30% le vendite. Nel caso di Google e TripAdvisor le foto curate invoglieranno decisamente i clienti a prenotare.
Pubblichiamo alcune foto realizzate in modo professionale per dare maggior risalto ai piatti
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